I chirurghi plastici sono più precisi quando ascoltano i loro brani preferiti. E i farmacisti?
Ascoltare la musica giusta fa davvero lavorare meglio?
A chiudere definitivamente la questione con un grande “Sì” sono stati due ricercatori dell’università medica del Texas, che hanno valutato la differenza di velocità nel dare punti di sutura di un gruppo di chirurgi plastici mentre ascoltavano la loro musica preferita, rispetto a quella di un altro gruppo che operava con una musica casuale in sottofondo.
Lo studio, che è stato pubblicato a fine 2014 nientemeno che dall’Oxford Journal (clicca qui per leggerlo), ha riportato un dato rilevante: tempi più rapidi dell’8% per i chirurghi che ascoltavano la loro musica preferita.
All’influenza positiva della musica sui clienti della farmacia avevo già dedicato un articolo, ma adesso, dopo aver letto questo studio scientifico, non potevo non approfondire gli effetti che la musica produce anche su chi lavora dietro il banco della farmacia.
“Una musica stimolante genera un ambiente di lavoro migliore”. Parola di Jason Poquette.
La mia stessa curiosità l’ha avuta Jason Poquette, uno dei guru mondiali del pharmacy management, il quale si è espresso su questo tema in termini più che chiari: “Sono convinto che la musica annoiante e ripetitiva crei frustrazione e noia nei collaboratori della farmacia, mentre una buona playlist di musica multigenerazionale stimoli un ambiente di lavoro più piacevole e produttivo”.
Per fare sul serio, Poquette ha avviato un test per trovare il genere musicale in assoluto più adatto a migliorare il lavoro dei farmacisti, trasmettendo per giorni in farmacia diversi generi e misurando le performance dei singoli reparti.
Alla fine ha concluso che sarebbero i brani dei favolosi Anni ’50 e ’60 a creare il migliore clima sia per i clienti che per i farmacisti (a questo punto, prima di continuare a leggere, ti consiglio di avviare il video qui sotto, per entrare nel mood 😎 ).
“Nonostante non sia la musica della mia generazione, ho notato che questa musica genera dei ricordi positivi sia nei pazienti che nei collaboratori della farmacia, riportando i primi a dimenticare per un momento i loro problemi di salute, e i secondi ad affrontare il lavoro con leggerezza”, ha affermato Poquette.
Se anche tu hai condotto un test sulla migliore musica da trasmettere in farmacia, come ha fatto Jason Poquette, scrivi i tuoi risultati nei commenti in basso.
Concludendo:
- Disconoscere il valore della musica di sottofondo nell’ambiente lavorativo è un errore.
- Non tutti i generi favoriscono un buon clima di lavoro, anzi alcuni distraggono.
- Un giusto genere musicale può favorire vendite e produttività interna.
- Prima di trasmettere della musica, condividere le scelte col personale della farmacia.