Le app per farmacia possono essere un valido strumento, ma anche una perdita di tempo e denaro. Scopri i pro (pochi) e i contro (tanti)
Nel 2007 Steve Jobs presentò al mondo l’iPhone. Da allora lo smartphone è diventato un accessorio per metà dell’umanità: si tratta forse della più rapida ed estesa adesione collettiva ad una innovazione tecnologica.
Il successo dello smartphone non sta solo nell’averci messo in tasca un computer, ma anche nell’avere rivoluzionato il concetto di software:
- uso intuitivo, niente manuali di istruzioni;
- installazione alla portata di tutti, nessun requisito minimo richiesto;
- massima fruibilità, utilizzo di tutte le risorse dello smartphone.
Il termine “App” sintetizza perfettamente l’operatività immediata di prodotti che hanno avvicinato il mondo digitale a quello reale ad una distanza minima: lo schermo del telefonino.
Come sviluppare l’app per farmacia online con poche decine di euro, o addirittura gratis
Improvvisamente milioni di aziende hanno visto l’opportunità di accedere nella vita dei propri clienti tramite una app propria.
Davanti ad una espansione di mercato talmente ampia, all’offerta dei professionisti capaci di svilupparle si è rapidamente affiancata quella dei sistemi per creare le app online, che consentono ad ognuno di creare una app sufficiente a ricoprire le necessità della maggior parte delle aziende.
Oggi chiunque, senza alcuna conoscenza pregressa, può sviluppare la propria app da solo, a costi estremamente contenuti:
- partendo da zero (cerca su Google “App creator on line”);
- trasformando il proprio sito in una app (cerca su Google “transform site in app”).
App per farmacia fai-da-te? Meglio di noSpesso i siti che consentono di realizzare app online offrono i loro servizi al costo di un piccolo abbonamento mensile. Alcuni di questi prevedono una prima fascia di abbonamento completamente gratuita, perché veicoleranno nella app le loro pubblicità. Ecco perché non dovresti lasciarti tentare dal fai-da-te.
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Ma una app per farmacia è davvero utile?
Come tutte le attività commerciali, anche le farmacie potrebbero ottenere importanti vantaggi “insediandosi” nello smartphone dei loro clienti con una app proprietaria.
Il ragionamento per cui converrebbe avviare questo processo è più o meno questo:
- oltre la metà dei clienti della farmacia ha uno smartphone;
- la farmacia crea la propria app;
- i clienti la installano;
- la farmacia ottiene un nuovo modo per comunicare con loro;
- i clienti acquisteranno di più e più spesso presso la farmacia;
- il costo dell’app si ripagherà nel tempo.
La realtà si rivela più dura del previsto se ci mettiamo al posto degli utenti
Perché il cliente installi la app della farmacia:
- deve sapere che esiste (non è banale: se non lo sa, non la scarica);
- deve capire i vantaggi che avrà scaricandola (non basta che sia gratis, l’utente scarica solo quello che reputa necessario).
Inoltre, non dimentichiamo che fare installare l’app della farmacia è solo il primo obiettivo: il successivo è che il cliente non la cancelli dopo l’installazione.
E perché il cliente non la cancelli, la app per farmacia:
- deve essere realmente utile;
- deve funzionare perfettamente.
Se quindi stiamo decidendo di creare una app per farmacie dobbiamo pensare quindi che l’intera operazione rischia di fallire se:
- la comunicazione che invita a scaricare l’app sia inefficiente;
- l’app non sia sufficientemente utile.
Come ragiona l’utente dello smartphone?
Conoscere i processi di utilizzo dell’utente dello smartphone ci può aiutare a creare una app per farmacie che sia davvero funzionale per i clienti.
I tre stadi di maturazione dell’utente smartphonePRIMO STADIO – L’EUFORIA SECONDO STADIO – LA PRESA DI COSCIENZA TERZO STADIO – IL DISTACCO |
Alessio Beltrami, uno dei massimi esperti di inbound marketing in Italia, recentemente ha condiviso nel suo gruppo Facebook una riflessione che mi sembra interessante riportare qui, visto che parla delle app da cancellare dal telefonino. Eccola:
2 tipologie di app per farmacia che consiglio di realizzare
Ribadisco: occorre soppesare mille e una volta la scelta di realizzare un’app per la farmacia. Tuttavia ci sono due tipologie di app per farmacia che potrebbero avere successo:
- quelle che forniscono un servizio personalizzato per l’utente, legato alla sua salute;
- le app che veicolano le offerte della farmacia.
E SE NELLA APP METTESSIMO I FARMACI IN GIACENZA? Una sincronizzazione della app col magazzino della farmacia potrebbe consentire all’utente finale di sapere se un determinato farmaco è disponibile prima di venire in farmacia.Nonostante questa sia una esigenza sentita ogni anno da milioni di persone, non è pienamente compatibile con una app di una singola farmacia: il singolo la sente tutt’al più una volta l’anno. Trattandosi una esigenza di rara frequenza, l’utente potrebbe non ricordare neanche di avere una app per questo, dal momento che ha già due soluzioni operative:
Inoltre, una app del genere esiste già, ed è migliore di quella che potresti fare tu per il semplice fatto che in un colpo indica più di una farmacia in cui si trova il farmaco richiesto, mentre la tua risponderebbe solo sul tuo magazzino. |
Per linee generali, occorre tenere presente che:
- le app per farmacia con finalità sanitaria sono veramente molto complesse da ideare e realizzare;
- le app per farmacia con finalità di marketing sono adatte solo alle farmacie che hanno attivato funzioni di marketing avanzate e periodiche.
Se a questo punto sei davvero sicuro di realizzare un’app per veicolare le offerte della tua farmacia, ecco i 10 errori da evitare
Errore #1 – Fare concorrenza a Google
Prima di inserire qualsiasi servizio, prova a pensare se, da utente, non lo risolvi già utilizzando Google. Considera infatti che la maggior parte di noi lo utilizza per ottenere qualsiasi tipo di informazione, dalla ricetta del tiramisù alla lista delle farmacie di turno.
Errore #2 – Scrivere notizie tecniche e noiose
Uno dei servizi informativi più apprezzati delle app per automobilisti è quello che segnala la presenza degli autovelox. Se decidi di fornire informazioni, devono essere ugualmente accattivanti. Altrimenti meglio evitare.
Errore #3 – Aggiornare con poca periodicità le offerte
Le offerte vanno inserite in continuazione (minimo una volta alla settimana), in modo da creare nell’utente una consuetudine alla consultazione dell’app.
Errore #4 – Avere poca sensibilità con le notifiche push
Come gli sms e le telefonate, le notifiche push avvertono della loro presenza con un segnale acustico, interrompendo l’attività dell’utente. Per evitare di infastidire gli utenti, mandarle solo in orari diurni, evitando di utilizzare il tutto maiuscole.
Errore #5 – Creare notifiche su prodotti che interessano pochi
Se in farmacia sei libero di mettere un cartello che promuovere un’offerta su un prodotto di nicchia (per esempio le salviettine baby), la stessa cosa non puoi fare con la notifica push.
Questo perché si presuppone che l’interruzione avvenga per una buona ragione, strettamente inerente l’utente e i suoi interessi. Se non li conosci, meglio inviare le notifiche per comunicare offerte su prodotti “universali” (come i termometri) che su prodotti di nicchia.
Errore #6 – Creare offerte poco accattivanti
Come sopra, inutile disturbare l’utente se l’offerta non risulta veramente conveniente.
Errore #7 – Utilizzare immagini scadenti
Come sopra, inutile disturbare l’utente con una notifica collegata ad una pagina con immagini non perfette.
Errore #8 – Utilizzare i punti esclamativi
Solitamente chi utilizza il punto esclamativo lo fa per non sembrare freddo, e per esprimere amicizia. Peccato che questa pratica sia ormai abusata e che l’unico risultato che si ottiene è quello di trasferire scarsa professionalità e insicurezza comunicativa.
Errore #9 – Accettare pubblicità esterna
La app aziendale, come il sito aziendale, non deve accettare presenze pubblicitarie di terze aziende, in quanto il suo unico obiettivo è quello di convertire le visite in acquisti in negozio, non di guadagnare dai clic degli utenti. Oltre ad essere brutte a vedersi, le pubblicità nelle app rischiano di portare via gli utenti faticosamente conquistati. Una follia.
Errore #10 – Non inserire informazioni inutili
L’app della farmacia non è il suo sito e pertanto non vale la regola del “più metto, meglio è, tanto lo spazio è infinito”. Se l’app serve per le offerte, metti solo quelle. E in ogni offerta inserisci un link per telefonarti subito e un link alla mappa del telefonino. Fine.
In conclusione
- L’app può essere uno strumento utile per la farmacia, ma solo a determinate condizioni.
- Prima di pensare ai problemi tecnici di sviluppo, immagina il vero motivo per cui un utente debba installarla e non cancellarla.
- Non è appendendo una locandina in farmacia che convincerai i tuoi clienti a scaricare la tua app.
- Per avere un ritorno effettivo in farmacia occorrono almeno 1.500 installazioni. Per riuscirci non basta una buona app, ma un apparato comunicativo di eccellenza.
- La app può trovare spazio solo in una farmacia con consolidate attività di marketing.