Dopo aver letto l’ennesimo articolo sull’aggregazione-strumento-di-salvezza, mi sono definitivamente stancato.
Non è per fare sempre il bastian contrario, ma credo che ognuno dovrebbe fare il proprio mestiere, senza parlare di argomenti che non conosce.
Quindi il giornalista, invece che copiare un comunicato stampa autoreferenziale, avrebbe dovuto prima informarsi.
Avrai riscontrato anche tu questo crescente fenomeno per il quale, quando si parla di soluzioni per le farmacie, si salta l'”immagino che potrebbe funzionare” per passare dritti alla dichiarazione di salvezza universale.
- Quale problema specifico troverebbe una soluzione nelle reti di farmacie?
- Quale soluzione propongono le reti a questo problema?
- Che risultati ha ottenuto questa soluzione, quando è stata applicata in contesti simili?
Di questo dovrebbe parlare l’articolo sulle reti di farmacie, non di “evidenti vantaggi” fatti di aria.
Ma il problema lo sappiamo tutti, Eugenio: è comprare bene!

Non avendo argomenti, stringi stringi, spesso l’obiettivo delle reti scivola verso la convenienza degli acquisti. Argomento indiscutibilmente interessante, visto che:
- la farmacia è un’attività commerciale,
- nel commercio devi cercare di comprare al minimo e vendere al massimo.
Peccato che la parte più interessante degli acquisti (i farmaci) non si possano comprare meglio per legge…
Comunque i gruppi di acquisto esistono da decenni, e sono qualcosa di nettamente diverso da una rete di imprese.
Va bene acquistare meglio, ma vorrei farti riflettere sul fatto che il problema sostanziale qui è un altro, ovvero che il padrone del tuo mercato – il Governo – da 10 anni a questa parte ha deciso che vendere i farmaci deve convenirti di meno.
Il vero problema delle farmacie, la rete non lo risolve

Non ricordo quanti governi si sono insediati dal 2008 a oggi, ma ho notato che di mano in mano questa linea è sempre stata uguale. Quindi non puoi sperare a un’inversione di tendenza: vendere farmaci converrà sempre meno.
Ne consegue che l’unico problema della farmacia è che deve gestire la stessa macchina di prima con meno soldi.
Se la tua farmacia va in sofferenza, se devi lavorare di più per spuntarla e se le tue esposizioni con le banche aumentano, la tua farmacia ha solo bisogno di più soldi, tutto qua.
Perché dovresti credermi? In fondo anche io sparo sentenze, no?

Sarò pure una persona un po’ strana, ma facci caso: ogni mia parola poggia su basi granitiche perché proviene da solide conoscenze e da esperienze già vissute.
Non sono uno smanettone avventuriero: ho 45 anni, 4 figli, un passato da editore tecnico-scientifico, qualche capello bianco e una discreta pancetta. Se fossi un fuffarolo si saprebbe già in giro.
Il mio trascorso negli ambienti scientifici mi rende aperto alle critiche e alle contestazioni, purché basate sui fatti, come io faccio con le mie considerazioni.
Per esempio, io i soldi freschi in farmacia li ho portati. E anche tanti, come puoi leggere tu stesso:


Solo nell’ultimo anno, e solo dalle applicazioni a scopo didattico, la mia scuola ha prodotto incassi extra per oltre 500.000 euro nelle farmacie dei partecipanti.
Se vai nella pagina dell’Accademia Farmacista Vincente troverai diverse testimonianze firmate. Ci vuole un attimo per verificarne la validità.
I parassiti della farmacia

Non sono un consulente parassita che ti ipnotizza per sfilarti qualche decina di migliaia di euro per poi dirti che devi fare cross selling, ma una persona che da 20 anni fa solo una cosa: convincere le persone ad entrare nei negozi dei miei clienti, anche se avevano altro da fare.
Qualche anno fa ho trasformato le mie tecniche più efficienti in istruzioni, che vengono insegnate con la pratica in una scuola dedicata, che sbloccano le vendite, senza azioni dequalificanti come il cross selling massivo, i volantini e le campagne premi.
In conclusione
Posso sintetizzare tutto l’articolo così:
Se riconosci che il tuo problema è avere più denaro, l’unico modo per risolvere è studiare, non aggregarti ad una rete (a meno che non possa garantirti dei risultati certi).